La meglio gioventù
La meglio gioventù è la prima cosa che mi è venuta in mente mentre parlavo con i ragazzi durante l’evento che ho moderato il 21 maggio a Villa Guidini.
Confesso che ero piuttosto curiosa di conoscerli, dopo che avevamo elaborato le loro risposte al questionario Turistico 20.0 – Il turismo dalle scuole al territorio– di cui potete trovare l’elaborazione dati QUI – e a seguito degli articoli che avevano scritto per il Quaderno 18. Aggiungo anche che, alla fine dell’evento, ho parlato con alcuni dei relatori presenti e tutti erano rimasti piacevolmente impressionati dagli interventi di studenti e studentesse.
Diciamo che la partecipazione dei ragazzi ha svoltato una giornata che era iniziata un po’ male – un po’ è un eufemismo – con tutti i problemi derivanti dalle piogge torrenziali e dalle strade impraticabili in alcune zone del Veneto. E anche per questo il richiamo a La meglio gioventù è stato davvero immediato e spontaneo.
Ve la presento velocemente questa gioventù:
- Aurora Manera e Domenico Scribano della III A dell’Istituto Mazzotti di Treviso, come rappresentanti dei gruppi che avevano lavorato al Q18
- Benedetta Strippoli della VB dell’Istituto Martini di Castelfranco Veneto
Le scuole sono due istituti turistici che nella fase iniziale di questo percorso, a ottobre 2023, con Lucia Ammendolia avevamo coinvolto nel progetto Turistico 20.0. L’invito agli operatori turistici di domani era alla partecipazione a un webinar e alla compilazione di un questionario.
Che cosa è emerso il 21 maggio
Il turismo sostenibile, tema della giornata, è fatto di territori da valorizzare, comunità ospitanti, turisti rispettosi e anche la volontà di “fare rete” tra operatori. Ma è possibile mettere assieme tutto questo? Almeno durante l’evento SI.
I progetti, le idee, gli strumenti che ci sono stati spiegati, benché partano da esperienze molto diverse tra loro, hanno sviluppato un filo rosso che ha messo assieme territori lontani (Calabria e Veneto), tecnologia (con la IA), il benessere e il ben-stare in un territorio e di una comunità. Non ci siamo fermati però solo a questo, si è posto anche l’accento sulla relazione tra territorio ed età diverse (bambini e anziani) che possono creare rapporti costruttivi.
C’è un mondo di cose che si possono fare, basta farle assieme, non fermarsi sul proprio conosciuto e lasciarsi trascinare da esperienze diverse. Devo anche aggiungere che i relatori sono tutti piuttosto visionari da questo punto di vista.
I ragazzi e le ragazze
Tornando a loro, gli interventi sono stati molto chiari:
- ci teniamo ai luoghi in cui alla fin fine viviamo? SI
- vogliamo farli conoscere? SI
- sono luoghi “minori”? SI, ma non per questo meno belli
- che turisti siamo? Vogliamo essere responsabili
- quali turisti vorremmo ospitare? Persone rispettose
Potrei dilungarmi ma senza essere abbastanza efficace, d’altro canto riassumere due ore e mezza in un articolo diventa molto laborioso. Vi invito perciò a leggere il Q18, ma anche il Q17, Q16 e Q14 che trattano delle tematiche dell’evento. Li trovate tutti qui
Ciò detto, ora aggiungo la mia opinione. Anche durante l’evento ho accennato alla dicotomia tra identità di un territorio – ormai non si fa altro che parlare di identità – e di anima di un luogo. Non sono sentimentale, tutt’altro, ma sono fermamente convinta che, o si guarda alle cose – turismo compreso- da una angolazione più valoriale, o non ci sarà mai un cambiamento effettivo e duraturo nel tipo di approccio. Senza valori, sarà solo una moda e non abbiamo più tempo da perdere. La sostenibilità o diventa vera ed effettiva, oppure… game over. Quello che inizio a vedere nei tempi più recenti è solo trendy. La stessa “fare rete” è un bel concetto ma si deve fondare prima di tutto su una classe valoriale, ancora prima degli obiettivi comuni, solo con valori simili si può cooperare e giungere agli obiettivi prefissati. Altrimenti detto, chi si somiglia si piglia.
Ho una grande fiducia nei ragazzi, ne parlavo anche con uno dei relatori. Sono spesso dipinti come scansafatiche, indolenti, menefreghisti, attaccati allo smartphone. Beh, quelli che abbiamo avuto il piacere di ascoltare non erano così. Oppure talvolta saranno così, ma insomma, hanno 16 o 17 anni! Cosa vogliamo? I ragazzi se guidati e stimolati nel modo giusto possono dare grandi soddisfazioni. Sono La meglio Gioventù, lo siamo stati anche noi.
Per vedere il programma completo della giornata e conoscere tutti i relatori cliccare qui